Nel capitolo precedente: Candito, un cagnolino senza famiglia, racconta a Cicciobello Bua del momento in cui ha conosciuto quella che sarebbe potuta diventare la sua famiglia.
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Sono passate due settimane dal primo incontro al giorno che la mamma e il papà mi hanno portato a casa. In questo periodo sono venuti a trovarmi ancora due volte, perché Pam mi ha detto che prima di adottare un cucciolo bisogna conoscersi reciprocamente.
Era la terza domenica ed ero pronto per andare alla puppy class. Pam mi aveva confidato che Sara, la mamma ed il papà mi avrebbero portato a casa ma io ero super-esaltato perché avrei incontrato un sacco di amici pelosi.
Ero già al campo quando li ho visti arrivare. Pam mi ha portato a salutare la mia nuova famiglia e io li ho riconosciuti subito. Siamo andati nell’ufficio che c’è vicino al campo, dove mamma e papà hanno parlato con Dalila e firmato tanti documenti. Io guardavo Sara e la trovavo bellissima! Mi sorrideva, mi accarezzava e mi abbracciava felice. Io, però, scalpitavo perché avevo voglia di giocare con tutti i cuccioli.
Finalmente ho assaporato il piacere della compagnia di tutti gli amici: in campo ho visto la mamma, il papà e Sara che mi guardavano felici. Dopo questa puppy class Manuel avrebbe detto loro quanto ero bravo ed infine sarei salito in macchina per affrontare il mio destino con loro!
Ma quindi è il grande giorno?
Sì Ciccio. È il grande giorno e mi sono fatto un lungo viaggio per arrivare a casa.
Un lungo viaggio? E perché?
Perché la mia famiglia vive in una regione diversa da quella dove sono nato.
Ohhh… che bello! Ed hanno fatto così tanta strada per te?
Sì, solo per me! Pensa che il papà e la mamma hanno avuto un altro cane prima di me e quando è volata sul ponte dell’arcobaleno non hanno più voluto altri cagnolini…
… ma poi hanno visto te e…
… sì, hanno visto me e hanno deciso di accontentare Sara che da anni chiedeva un cucciolo!
Candito, io credo tu sia un cagnolino fortunato!
È vero! Sono bello, simpatico e tanto fortunato.
È stato un lungo viaggio e abbiamo fatto anche una sosta in area di servizio. Io mi sono guardato in giro con curiosità.
Sono stato bravissimo e mi sono comportato molto bene, almeno così mi hanno detto. Ad un certo punto ho visto un cagnolino che ho salutato, facendo così sentire la mia voce, alla mia famiglia (e non solo!), per la prima volta. Hanno tutti riso di cuore e mi hanno guardato con rispetto dicendomi “ma com’è possibile che un cucciolino come te abbia una voce così importante?”.
Ho viaggiato in un kennel grandissimo, che occupava tutto il bagagliaio, e ho dormito per tutto il viaggio fra le chiacchiere della famiglia e le carezze di Sara che continuava a farmi sentire sereno e al sicuro.
Appena arrivati a casa ho vissuto un’esperienza incredibile: ho preso l’ascensore per la prima volta! È una piccola stanza magica che si muove e porta le persone da una parte all’altra dell’edificio.
Ci siamo fermati dietro la porta di casa e ho sentito subito tantissimi odori. Dietro quella porta mi aspettava la mia nuova casa. Il tempo di aprirla e… ho trovato una sorpresa impensata: due piccole pelose mi fissavano. Ma non erano come me… avevano un aspetto simile ma facevano un verso diverso dal mio e poi avevano un odore diverso dai cagnolini.
La mamma si è avvicinata alla più piccolina, che nel frattempo si era gonfiata tutta ed aveva iniziato a fare uno strano suono gutturale, e accarezzandola le ha detto: “Ginger, hai visto chi è arrivato? Un nuovo amico con cui giocare…” però non mi sembrava molto convinta.