Tutti i bambini, o quasi, sperimentano la nictofobia, ovvero la paura del buio e della notte. Una sensazione assolutamente normale tra i 3 e i 5 anni e che, spesso, accompagna il momento di andare a dormire e spegnere la luce anche nei più grandicelli e perfino negli adulti. Questo timore fa parte dello sviluppo delle emozioni dei più piccoli ed è necessario a comprendere le proprie reazioni emotive e i metodi per gestirle.
Perché si ha paura del buio e come fare la nanna serenamente
Tra le paure dei bambini quella del buio è una delle più comuni e viene manifestata perlopiù a seguito di un brutto sogno e il conseguente risveglio in un ambiente che, nella penombra oppure nel buio totale, non viene riconosciuto come sicuro. Il pianto e la ricerca di una figura rassicurante sono le reazioni più diffuse.
La vicinanza e il sostegno dei genitori è sicuramente fondamentale per superare il distacco avvertito nel momento della messa a letto, così come lasciare accanto al lettino una lucina accesa oppure un compagno di giochi e di nanna come Cicciobello. È altrettanto importante avere atteggiamenti costruttivi e rituali che possano tranquillizzare i più piccoli e aiutarli nella crescita e nella ricerca dell’indipendenza, sia durante il giorno sia nel momento della separazione notturna.
Sin da quando era piccola anche Sara, la mia secondogenita, ha paura di rimanere al buio. Ad, esempio, se la sera ha la necessità di andare in bagno mentre siamo tutti insieme sul divano, accende ogni luce possibile per raggiungerlo. Quando non ci sono interruttori a disposizione, come in campeggio, invece, e anche se accompagnata, utilizza una piccola torcia oppure il telefonino per illuminare i suoi passi. Così da non dover mai fare tratti senza una fonte di illuminazione che le possa garantire di vedere cosa c’è intorno a lei. Ma, come tranquillizzarla nelle ore notturne? Quando arriva il momento di chiudere gli occhietti, dopo la favola della buona notte e il rituale per assicurarle sogni d’oro?
“Non avere paura del buio”, ci sono io accanto a te!
Noi abbiamo trovato la soluzione con Cicciobello Buonanotte, la bambola che Sara predilige su tutte e, soprattutto, la notte! Perché è sempre pronto a mostrarle che in realtà la sua cameretta al buio è la stessa di quando la luce è accesa. Non c’è niente di spaventoso, di minaccioso o di pericoloso. Grazie a lui Sara ha capito che le ombre allungate e terrificanti altro non sono che i vestitini abbandonati per terra, le scarpe lanciate in un angolo, i libri sulla scrivania e i giocattoli radunati sul tappeto e nelle ceste. Nulla di cui avere paura!
Cicciobello Buonanotte compie la magia ogni volta che Sara ne ha bisogno, grazie al suo morbido pigiamino e agli accessori, il ciuccio e il biberon, che si illuminano al buio, così come le stelline “glow in the dark” che abbiamo trovato nella confezione e applicato sulla parete della cameretta!
Proprio come Sara, anche Cicciobello Buonanotte potrebbe piangere, magari svegliato nel cuore della notte da un brutto sogno e dal buio attorno a lui ma, come un bambino vero, basteranno il suo ciuccio, il biberon e tante coccole per rassicurarlo e continuare a farlo dormire serenamente.
Trasferendo sulla sua bambola le proprie emozioni, in questo caso la paura del buio, Sara ha imparato a comprendere cosa la turba e quale rituale la aiuta a superare un momento difficile.
Alice, la mia primogenita, invece, ha superato la paura del buio grazie a Cicciobello Mille Baci. Perché per lei sono indispensabili le coccole prima di addormentarsi. E Cicciobello Mille Baci le schiocca sulla guancia lunghi, dolci e squillanti baci ogni volta che ha bisogno di essere rassicurata. Così come fa lei con lui durante il giorno: dandogli il biberon quando ha fame, volteggiando su se stessa per farlo ridere quando è il momento di giocare e cullandolo dolcemente quando è stanco e ha bisogno del suo affetto e del ciuccio per addormentarsi serenamente.
Sia Sara sia Alice, poi, amano portare con loro Cicciobello Buonanotte e Mille Baci in quelle occasioni in cui capita di dormire in luoghi che non conoscono bene, come in viaggio o a casa di una compagna di scuola. Così da non lasciare che la paura del buio, di un posto sconosciuto e del distacco da mamma e papà possa rovinare la magia di una vacanza, di un pigiama party o di un bellissimo sogno; da raccontare rigorosamente la mattina seguente a colazione, quando a tavola non può mancare un posto apparecchiato con tovaglietta e biberon anche per i loro Cicciobello.
Mamma Patrizia