Mentre la primavera incombe e il mio unico pensiero è per la moto chiusa in garage fino a data da destinarsi, arriva un invito inaspettato per un importante evento esclusivo: le mie figlie hanno organizzato una merenda in salotto, in compagnia di tutti i loro Cicciobello, bambole e peluches, e mi è tornato in mente un dolcissimo ricordo che riguarda mia figlia maggiore e che vorrei condividere con voi.
“Se un bambino ti passa una tazza vuota, tu devi bere”
Quando ancora non ero papà, c’era una storiella che sentivo spesso raccontare, ma alla quale non avevo mai creduto veramente. Perché finché non la vivi in prima persona non puoi capire quanto sia vera. La storiella recita più o meno così: “Non importa chi tu sia, puoi essere anche la persona più importante del mondo. Se un bambino ti passa una tazza vuota, tu devi bere”. E non c’è verità più profonda di questa.
Un tenero ricordo paterno
Era una domenica mattina come tante altre di qualche anno fa. Anzi no, non era come tante altre domeniche mattine, perché quello era il primo giorno di caldo di una primavera che stentava a decollare. E ogni motociclista scalpita come un bambino di fronte a una vetrina di caramelle quando sta per arrivare la bella stagione. Aspettando con ansia il primo giorno libero, possibilmente caldo e soleggiato, per poter finalmente inforcare la propria due ruote. E godersi una bella giornata in giro per colline e montagne, passi e paesaggi mozzafiato.
Quella domenica mattina mi ero alzato in silenzio, mentre tutta la casa dormiva. Mia moglie Patrizia si godeva quella giornata di riposo a letto, complice la bimba di appena 2 anni e mezzo (allora ancora figlia unica) che stranamente non si era svegliata al primo chicchirichì del gallo. Tutte e due riposavano profondamente, ed io, giuro, di non aver fatto il minimo rumore mentre, ancora in pigiama e in ciabatte, mi avvicinavo con tuta da moto sottobraccio, casco e chiavi in mano pronto a raggiungere il garage e cambiarmi.
Quando sembrava che la missione fosse ormai compiuta, ecco che mi sento tirare la maglia del pigiama. Riconosco quella piccola manina. Si era svegliata. “Amore, torna a dormire, è presto. Vai a letto con la mamma, che ancora non è ora di alzarsi”. Niente, lei non ne voleva sapere. “I miei occhietti non hanno più sonno papà”. A nulla sono valsi i tentativi di mediare: se tua figlia è sveglia, non la convincerai mai a ritornare a letto! Ed è quando ormai ti sei rassegnato, che lei cala l’asso di briscola.
Un dolce risveglio per la mamma…
“Papà, prepariamo la colazione?”. “Va bene amore, latte e biscotti? Vado a prepararti la tavola?”. No, non era quello che voleva. “Papà, perché non facciamo una sorpresa alla mamma? Le prepariamo un tè come in Alice nel paese delle meraviglie? Tu sei il primo invitato, poi chiamiamo i miei amici Cicciobello e quando si sveglia mamma è tutto pronto”. Ed è a questo punto che capisci il senso della frase che ti hanno sempre raccontato e a cui non hai mai creduto. Se tua figlia ti invita a prendere un tè e, per di più, ti chiede di aiutarla a prepararne uno speciale, in attesa che la mamma si svegli per farle una bella sorpresa, tu non puoi che accettare e aiutarla a preparare tutto.
La tovaglia rosa con i pizzi, i tovagliolini in tinta, tutto il suo set di tazzine delle principesse, rigorosamente vuote, il piattino per i biscottini (quelli veri, però, hai capito la golosona?), un mazzo di fiori in mezzo al tavolo (di carta, ovviamente, perché mamma ha il pollice nero) e tutti gli invitati.
Alice (sì, si chiama Alice, non poteva che organizzare appuntamenti più che perfetti per il tè!) a capotavola, il papà dall’altra parte, la mamma (quando si sarebbe decisa ad alzarsi) al posto d’onore, un trono inventato sul momento con il maxi plaid che ancora ci faceva compagnia sul divano. E poi, nei vari posti a sedere, tutti i suoi Cicciobello, ognuno con il suo bavaglino realizzato su misura dalla nonna.
Tutti pronti per preparare una bella sorpresa per il risveglio della mamma! Che ha tardato un po’ a presentarsi, ma era felicissima di quel tè improvvisato in una calda e assolata domenica mattina.
Paolo